Set ambiente preferito dai due tedeschi.
Secondo me si spiano le strade.
Ricordo la prima slide, quindi una diapositiva medio formato, le digitali non esistevano, che Marco Ruiz in gran segreto mi mostrò durante una delle solite riunioni per la collaborazione che avevo a quei tempi con MBi. Non come giornalaio, come senior consultant alla Direzione Comunicazione, cioè lui, Marco.
Era la prima fotografia diffusa da Stoccarda
per l’inizio del lancio della Classe A.
Prima del celeberrimo – e pilotato/suggerito – incidente dell’ Alce.
Alla Golf non garbava la linea monovolume tondeggiante, molto femminile, della Classe A.
Dieci/dodici anni di mazzo tanto tra una 1000Miglia, una 24h Le Mans ed il DTM. In quelle lunghe giornate poi fu addirittura confessato che il board sapeva della questione del probabile problema con un Alce ma ormai la messa in moto era stata fatta ed il motore era caldo. E quando si muovono, sono corazzate. Ricordi affiorati pensando a quella slide che mostrava una Classe A in un foto panning.
Vettura argento, vedi tu, e sfondo di montagne di lava, dal primo piano all’infinito.
Alle Canary Island, altrimenti il titolo è idiota.
Avrei voluto portare Sportage in un posto del genere ma…
Chiusa la parentesi, la ricerca di quei contrasti è un filo conduttore. Direi abbastanza evidente per la continuità di stile.
clic sulla foto per ingrandire a finestra del browser
Il Libro – Episodio Le Canarie
Sporca e malandata arranca su quel pietriccio grigio tagliato dalla luce del tramonto.
Quella luce che “Lu” adora per la forza ed il tormento che porta nell’immagine.
Accucciato per il miglior bilanciamento di quel “cazzoDIcoso”, pesante sì ma capace di imprimere sul sensore scene ricche di dettagli e sfumature impalpabili.
Vediamo se anche oggi han fatto il loro buon lavoro, stressante per la logistica di un volo a Fuerteventura con un executive cargo per far quadrare il cerchio in un pomeriggio.
Del resto la principessina orientale meritava un trattamento simile.
+ che xxxxx stai facendo, xxxxx!
– le fotografie a quella macchina bianca lì in fondo, ho chiesto il permesso e l’autorizzazione prima di venir qui
+ a chi xxxxx hai chiesto l’autorizzazione
– il signor xxxxxx ha parlato con un signore di nome xxxxx poco fa ed ha confermato che sarei potuto arrivare fin quassù e fare le foto
+ e chi è questo xxxxx tipo xxxxxx
– ieri sono venuto quassù per caso, non riuscivo a trovare il posto dove ritirare la vettura, sono andato prima “giù” poi sono arrivato qui cercando gli uffici della xxxxxxxxx, poi sono sceso di nuovo “giù” ed ho trovato gli uffici. Durante la consegna della macchina ho parlato con la signora xxxxx che subito ha chiamato il suo capo xxxx ed ha messo la conversazione in vivavoce, Così ho potuto spiegare ad entrambe le persone quale fosse il mio desiderio ed ho chiesto loro il permesso di entrare oggi per far le foto. Il signor xxxxx mi ha detto era un fatto NON di sua competenza ma che si sarebbe informato con la proprietà del posto. Mi ha richiamato verso le 15 di ieri ed ha confermato che oggi sarei potuto entrare qui per fare le foto a quella macchina bianca. Oggi quando sono arrivato ho portato il signor xxxxxx per mostrare i due / tre punti dove avrei preferito far gli scatti e lui ha chiamato di nuovo la proprietà per la conferma della autorizzazione.
+ allora non hai capito, con chi xxxxx ha parlato.
– ha parlato, il signor xxxx con il signor xxxxx. Ed ho capito benissimo due o tre cose.
– Lei è il Padrone DI TUTTO il Vapore ed è incazzato come una iena perché la catena di comando non ha funzionato nonostante il signor xxxxxx sia suo figlio. L’ho visto quando è arrivato con la sua xxxxxxxxxx ed ho capito al volo che avevo un cazzo di problema che la metà basta.
+ ma lo vedi che ci sta laggiù?
– sì ci sta una macchina bianca
+ e dietro?
– niente, cosa c’è dietro. Io non vedo niente dietro.
– perché lei cosa vede lì dietro?
Primo sorriso.
+ e mo’ che xxxxx ci fai co’ sta roba?
– ho un profilo su Instagram.
Da questo punto è iniziata la parte di conversazione che non ho intenzione di pubblicare e che non dimentico, non dimenticherò. Ma per finire…
+ bla bla bla
– bla bla bla bla perché, vorrei raccontarle bla bla bla
+ mi sono dato una scadenza bla bla bla bla bla bla bla
– se…le pago una cena a
+ se… ripassa s’affacci da noi
–
Sorriso e forte stretta di mano.
La sua macchina?
Un calesse che manco Capannelle.
“Lu non è la macchina,
sei tu che fai la macchina”
–
Una conversazione tra due Uomini veri ed entrambi assoluti.
Una parte di conversazione che mi ha toccato in modo così profondo che non sono riuscito a fare altro oggi pomeriggio.
Mi auguro che il signor XXX riesca nei suoi desideri e sogni.
Perché sì, si sogna.
Anche saper sorridere qualunque sia il carico sopportato.
Sempre.
–
©lucaromanopix e nomi associati / il copyright è relativo ad immagini e testi.
La riproduzione è concessa solo per Kia Italia Srl con limitazione di diffusione alle piattaforme Facebook, Instagram, Twitter.
You must be logged in to post a comment.