LA FIRMA

Della riconoscibilità dello stile, la “firma” s’è detto.

Lu, che nell’intimo è consapevole della potenza delle sue fotografie e della permanenza dell’immagine nella memoria, aspetti consacrati di recente dal riconoscimento di un “omonimo” con la attribuzione del valore della firma, ha sempre creduto con fermezza nella potenza di una immagine. Tanti gli episodi ma in Italia non c’è – salvo eccezioni – il dovuto riconoscimento per l’immagine. Forse perché c’è tanta aria fritta in giro, forse perché il vocabolario degli italioti si è impoverito e le genti non sanno più parlare e neanche vedere. Di qui si derivi che Lu è conosce bene il tema della “firma luminosa”, cifra molto, e con attenzione studiata dal automotive designer. Ecco perché il frontale della KIA Sportage mi “intriga” con quei dettagli pari agli accessori di una Donna di classe. Sia notato il maiuscolo attribuito alla parola.

Placani al telefono… e sono le 06.53 del 27 Gennaio 2025, ed è già mezz’ora (06:33)… fine a 07:35… ho perso il filo, cazzDiBudda.


La firma luminosa, da un bel po’ di tempo identità di marca molto ricercata da chi si occupa del design automotive, è una delle mie fisse in fotografia. 

Forse perché ha forte legame con la notte.

E mo’ pure basta con la storia
di falsa modestia di chiamarli
con un banale “clic”. 

Amo la luce, ça va sans dire, quindi quando siamo tutti inondati dal benessere che ne deriva.

Però del giorno, forse per la dolcezza del tono di luce, i momenti che adoro sono la blue e la golden hours, quelli dalla notte al giorno e poi verso la notte. La notte ha la sua luce, anche la notte più buia quando alle tre senti il rumore del silenzio alla “T” della SS17bis e ti serve mezz’ora per trovare il coraggio di scendere dalla Subaru di turno. 

Senza dar dettaglio dell’occhio umano e delle sue componenti, pare – l’occhio – abbia una capacità di vedere la luce anche nel buio. Mi capita spesso di essere in punti bui di notte, posti dove l’inquinamento luminoso delle “civiltà” vicine è davvero ridotto al minimo se non addirittura inesistente. 

In Italia son pochi, ci sono stato. 

E ho visto anche lì la luce. 

In assenza di Luna. 

Questa automobile qui, KIA Sportage, ha una bella firma luminosa.
Non è stato necessario arrivare nei posti sperduti per far la foto. 

E’ stato sufficiente il garage. (cfr. con le sciabole al buio dei post precedenti)

Chi ha disegnato questa firma ha voluto dare l’immagine che si vede e i significati li lascio a chi di comunicazione visiva ne sa meglio di me. 

O chi, con pensiero autonomo, vede ciò che vuol vedere.

Questa foto è stato il risultato di un mezzo pomeriggio su un set davvero speciale non solo per la brutalità degli ambienti ma pure per le situazioni fronteggiate, altrettanto brutali e poi cambiate in un episodio di intensa umanità tra due persone.