APPUNTO.
BANALITÀ DEL TIPO
STIAMO LAVORANDO PER VOI
CI SONO E NON LE EVITO PER ORA,
“USCIRÀ” DI MEGLIO.
FORSE.
DÉCLARATION
Odio la mediocrità.
Odio l’ovvio.
Odio la banalità del pensiero.
Devi catturare la mia testa per piacermi davvero altrimenti non ti sopporto dopo neanche due settimane.
Se catturi la mia mente passo sopra ad ogni difetto, ammesso che ci sia.
E nel difetto cerco di vedere il pregio, l’originalità.
Come scrisse una volta “quello”, Bob l’Americano,
“Maestro lei ha bisogno di una scarica di adrenalina quotidiana”.
Se ogni volta che mi metto al volante mi fai provare questa scarica allora sei perfetta.
Sono famelico, vorace, scalpito qua dentro, è tutto stretto dai marciapiedi, ai palazzi, ai monumenti di roma vandalizzati da un turismo becero, barbaro, cafone, orribile, alle persone oggi così aride, arroganti e prevaricatrici fin dall’uso dell’auto: macchina grande schiaccia macchina piccola. Valori di cortesia, gentilezza, galanteria, educazione e rispetto dimenticati.
Li guardo.
Li osservo.
Disapprovo.
Dove è finita la dignità di un Uomo, una Donna.
Voglio aria, freddo, caldo.
Voglio l’estremo per capire fin dove io sia capace di arrivare per una fotografia.
Non uso il violino manco fosse uno Stradivario, odio il lecchinaggio, le moine di circostanza.
Se scrivo qualcosa è perché la sento, è roba vera, non marchette.
Queste foto sono nate dall’anima, dalla voglia di fare, dalla cortesia di un Uomo che mi ha gratificato con un segno di riconoscenza lungo nove anni.
Un fatto che descrive due cose, una fondamentale.
Conosco il lavoro di certi ambienti automotive, lo conosco meglio di quanto molti di voi possano immaginare.
Questa Persona ha trovato il tempo di scrivere tre/quattro righe di corrispondenza, per questo avrà sempre tutta la mia stima e rispetto.
Per il solo fatto di averlo fatto.
Poi se ci sono uscite belle foto che piacciono, bene, meglio è la mia gratitudine, espressa – come sempre – al massimo.
Famo a capisse: in queste foto non ho messo qualcosa di più perché dovevo, o volevo dimostrare qualcosa a qualcuno.
Queste foto sono nel mio modo di essere, sempre.
Qualsiasi volante io abbia la possibilità di guidare.
Ogni automobile che posso guidare, le macchine non le voglio, è una sfida contro me stesso.
Devo IO sentirmi vivo.
Non è una questione di età.
E’ storia, semmai,
di combattimento,
di pazienza,
di determinazione,
di perseveranza,
di costanza,
di notti al freddo nel gelido Abruzzo o sotto il Sole d’Agosto in borbonici territori.
Poi ci escono foto consacrate “firma”.
È una mia storia, #lucastories
Una mia storia oggi per KIA Sportage, #SportageStories #KIAStories.
Grazie Andrea.
Queste sono le fotografie
con la mia visione di KIA Sportage
in un ambiente fuori della cinta muraria di Caput Mundi,
dove si respira la serenità e la pace.
(1)
(2)
FATTO.
COME RECITA L’INCIPIT: stiamo lavorando per voi, qui la collezione completa quando avrò deciso di chiudere il set per Sportage e pensare a Niro.
©lucaromano / ©lucaromano.journey e tutti gli altri nomi, pseudonimi compresi che mi sono inventato ed ogni tanto dissemino nel web
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